Vezzena - Fort Verle - Fort Spitz - Vezzena
An excursion to the places of the great war - The War of the Forts - Fort Verle and Fort Spitz Vezzena -
Starting point : Hotel Vezzena
GPS : 45.956788, 11.3285528
Uphill difference in height 600 mt
Lenght km 7
duration 3 hours
hiking---excellent senaletica
Brief description
Hotel Vezzena - Fort Verle - Fort Spitz Vezzena
FORTE VERLE
Il Forte Verle (o più precisamente Forte Busa di Verle e in tedesco Werk Verle) è una fortificazione militare, situata sulla Piana di Vezzena ad un'altitudine di 1.504 m s.l.m., in provincia di Trento, poco distante dal forte Vezzena. Il forte appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano ed è una delle sette fortificazioni dello sbarramento Lavarone-Folgaria.
Il forte si trova vicino al Passo Vezzena, nella parte nord-ovest del massiccio dell'Altopiano dei Sette Comuni, nel comune di Levico Terme.
Costruito nel primo decennio del XX secolo dagli austro-ungarici, era posto in una zona strategica, poiché poco distante dal confine con il Regno d'Italia.[1] Subì parecchi pesanti bombardamenti durante la prima guerra mondiale da parte dell'esercito italiano (in particolare dai forti Verena e Campolongo, cui non poteva rispondere al fuoco), tanto che ancora oggi è possibile, nonostante le precarie condizioni dello stabile, osservare i crateri provocati dai proiettili d'artiglieria.[2]
Dopo l'offensiva del maggio 1916, il forte pesantemente danneggiato fu in buona parte riparato e ricostruito. Rimase come punto di collegamento con il sistema degli altipiani. L'attuale stato di degrado fu dovuto in primo luogo al recupero dell'acciaio delle cupole e degli scudi corazzati da parte del governo italiano in previsione della guerra d'Etiopia del 1936. I restanti danni furono fatti nell'immediato secondo dopoguerra da parte dei "recuperanti". Di dimensioni ridotte rispetto al Forte Belvedere Gschwent di Lavarone e al Forte Campo Luserna, aveva una volumetria di circa 50.000 metri cubi.
Durante la Grande Guerra nella guarnigione del forte combatterono anche lo scrittore austriaco Fritz Weber, autore del libro "Tappe della disfatta", e il regista e scrittore sudtirolese Luis Trenker.
Forte Vezzena Spitz Verle
Forte Vezzena o dello Spitz di Levico (indicato nei documenti storici anche come Werk Spitz Verle o Posten Cima Vezzena), si trova a quota 1.908 m s.l.m. ed è collocato sulla cima del Pizzo di Levico (o Cima Vezzena) in Provincia di Trento. Il forte appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano.
Fu edificato quando il Trentino apparteneva all'impero austro-ungarico tra il 1910 e il 1914.[1] Aveva un'importantissima funzione di osservatorio grazie alla sua posizione strategica, e proprio per questo motivo venne chiamato "l'occhio degli altipiani".[2] Poteva controllare la zona a sud verso Asiago e tutto il versante nord della Valsugana. Era sicuramente un'opera ardita, infatti si appoggiava alla roccia che gli fa da parete a nord e si affaccia a strapiombo con un salto di 1300 metri sulla Valsugana.
La difficile posizione, però, comportava diversi problemi di approvvigionamento e per questo venne dotato di cisterne per l'acqua da 37.000 litri, alimentate da pompe azionate elettricamente che facevano pervenire l'acqua dal sottostante forte Verle.
La fortificazione, con tre piani in superficie, venne realizzata in calcestruzzo e cemento armato. La pianta è trapezoidale; il forte si trova in una gola artificiale di roccia, ed era difeso da fitte linee di reticolati. Durante il primo anno di guerra furono scavati degli alloggiamenti sotterranei per la guarnigione, dopo che l'artiglieria italiana aveva reso inutilizzabili il secondo ed il terzo piano.
Era considerato inespugnabile e tale si dimostrò; gli italiani cercarono infatti di conquistarlo più volte tra il 1915 e il 1916, ma tutti i tentativi fallirono. Sin dai primi giorni di guerra venne costantemente tenuto sotto tiro dall'artiglieria italiana. Dopo l'offensiva austriaca della primavera 1916, furono riparati i danni subiti dal forte durante il primo anno di guerra.
L'attuale stato di totale rovina è dovuta al recupero dei materiali ferrosi negli anni del primo dopoguerra; ad oggi della fortezza rimangono solo rovine, ma nell'estate del 2016 sono stati effettuati lavori per la sistemazione delle facciate esterne, la recinzione della struttura e il blocco degli accessi all'interno delle rovine